Come chiedere un anno sabbatico dal lavoro: 7 consigli per convincere il tuo capo

come chiedere anno sabbatico dal lavoro al tuo capo: 7 consigli
Se vuoi prendere un periodo o un anno sabbatico senza lasciare il tuo lavoro, convincere il tuo capo ad accettare la tua richiesta e lasciarti partire, è senz'altro uno dei passaggi più delicati. In questo articolo, troverai 7 utili consigli da mettere in pratica per far sì che tu possa chiudere la tua contrattazione al meglio e partire tranquillo per l'avventura di una vita.

Come chiedere un anno sabbatico dal lavoro al tuo capo?

Negoziazione: è di questo che si tratta.

Infatti, a meno che tu non voglia andare sul drastico e dare le dimissioni (che ci sta eh…), per mantenere il tuo posto di lavoro durante il tuo anno sabbatico e allo stesso tempo avere l’appoggio del tuo capo, dovrai formulare e pianificare attentamente ciò che dirai e come lo dirai.

Sia che tu decida di chiedere un congedo per formazione o  un’aspettativa per motivi personali, il datore non è mai obbligato ad accettare la tua richiesta, motivo per cui è fondamentale formulare efficacemente la propria domanda.

Come farlo al meglio? Leggi questi 7 consigli!

1. Capisci l'attitudine della tua azienda

Per prima cosa, soprattutto se lavori per una grande azienda, consulta le policy aziendali per vedere se esiste qualche indicazione che regoli la gestione dei congedi e delle aspettative.

In alternativa, verifica direttamente con il reparto risorse umane o, ancora meglio, investiga se in passato qualche collega abbia mai fatto richiesta di assentarsi per un lungo periodo dal lavoro e, nel caso, prova a farci due parole. L’obiettivo è capire l’attitudine generale del tuo datore di lavoro a riguardo: è contrario o a favore?

Ok… siamo in Italia e sappiamo bene che il 98% delle aziende alla richiesta di prendersi qualche mese o un anno sabbatico si ribalterebbe dalla sedia… ma non facciamoci scoraggiare per questo.

Capire a grandi linee, ancor prima di presentarti davanti al tuo responsabile, come questo potrebbe reagire ti servirà per preparare e negoziare di conseguenza la tua proposta.

2. Arriva già con le idee chiare

Per quanto tempo vorrai assentarti? Saresti dispost* ad accettare anche un congedo/aspettativa di una durata inferiore a quanto richiesto (per esempio, 2 mesi anziché 10)?

Vuoi tassativamente lo stesso ruoto al tuo ritorno? Saresti dispost* a farti ricollocare in un altro reparto o a svolgere un’altra mansione? 

Cosa pensi di fare se dovessero rifiutare la tua richiesta di congedo/aspettativa? Sei così determinat* nel tuo intento da ricorrere alle dimissioni?

Prima di illustrare il tuo piano e avanzare la tua richiesta al tuo capo, assicurati di avere ben chiare in testa le condizioni che vuoi ottenere dalla tua negoziazione.

3. Proponi soluzioni

Pensa in che modo e da chi potresti essere sostituito durante la tua assenza, così da assicurare continuità lavorativa e spese minime per il tuo datore. Cerca di non limitarti a chiedere fregandotene di tutto e tutti, ma mostrati comprensiv* e fai il possibile per semplificare la vita ai tuoi colleghi e azienda.

Sii attento e comprensivo: mettiti sempre nell’ottica e nei panni del tuo capo, dei tuoi colleghi e del tuo reparto. Non avanzare la richiesta proprio nel periodo di picco del lavoro, piuttosto individua il momento in cui la tua assenza creerebbe meno disagi e sarebbe più facile per l’azienda sostituirti. Sarà così più probabile ricevere un “sì”.

Dimostra come la tua assenza non comporterà disagi al tuo capo e ai tuoi colleghi. Ci sono sempre delle soluzioni… sii tu il primo a proporgliele.

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4. Concentrati sui benefici e lati positivi

Spiega come intendi sfruttare il tuo tempo in modo produttivo e costruttivo.

Corsi di lingua, acquisizione e certificazione di nuove competenze, esperienze di vita reale, oltre che tempo, energia e motivazione ritrovati, sono solo alcuni degli aspetti che ti cambieranno solo e soltanto in meglio, incrementando notevolmente il tuo impatto, contributo e produttività lavorativa (e non sono io a dirlo, bensì esistono numerosi studi a confermarlo).

Illustra le attività che svolgerai durante i tuoi mesi sabbatici, concentrandoti sui benefici e vantaggi che queste esperienze e nuove skill acquisite potranno apportare sia alla tua persona che all’azienda stessa.

5. COMUNQUE VADA, LASCIATEVI IN BUONI RAPPORTI

Durante la negoziazione è buona cosa ascoltare cosa ha da dirvi l’altra persona e comunicare le vostre necessità senza risultare aggressivi o maleducati. Dimostra empatia nei confronti del tuo capo e cerca di vedere le cose mettendoti nei suoi panni.

Anche se deciderai di dare le dimissioni nel caso non ti venga concesso il tuo periodo sabbatico, lasciarti con il tuo datore di lavoro in buoni rapporti è probabile che ti porterà buoni frutti più avanti.

Chi lo sa: magari la stessa azienda potrà decidere di rivalutare la tua posizione in futuro. Mai dire mai.

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6. METTI TUTTO PER ISCRITTO

Nel caso in cui tu abbia ottenuto il via libera per partire alla volta del tuo anno sabbatico (yeeeeeeee!!!), fai mettere per iscritto l’accordo ottenuto.

Assicurati che includa le date di inizio e fine del tuo periodo di assenza, la posizione/ruolo ricoperto prima della partenza, lo stipendio che percepirai al tuo ritorno e altre eventuali condizioni pattuite.

7. PROPONITI COME VOLONTARIO PER IL TAGLIO DI ESUBERI DEL PERSONALE

Se la tua azienda non se la sta passando proprio bene e sta valutando l’idea di tagliare sui costi del personale, fatti avanti e sii tu stesso proponiti per le dimissioni volontarie.

Potresti uscirne con un assegno tanto succoso da finanziare il tuo viaggio in giro per il mondo.

7 consigli per chiedere un anno sabbatico dal lavoro e convincere il tuo capo

E comunque...

Lo so, non è per nulla facile compiere questo passo. D’altronde, basta pensare a quante persone per quanto lo desiderino, decidano effettivamente di farlo.

Sì, ci vuole coraggio.

Se un anno sabbatico è quello che sogni, lascia le tue paure alle spalle, smettila di ascoltare mille voci (se non la tua) e tuffati in questa avventura.

L’unica cosa certa è che, comunque vada, NON te ne pentirai mai.

Per maggiori approfondimenti, ti segnalo questo mio articolo che approfondisce e tratta le possibilità esistenti dettate dalle legge italiana per i lavoratori dipendenti.

E tu, sei tra le tante persone che sognano di fare questo passo? L’hai già fatto o c’è qualcosa che ti blocca dal farlo?

Parliamone, lascia un commento qui sotto!

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